Dissonanza cognitiva.
Genera nell’essere umano un profondo disagio psichico.
Dissonanza cognitiva è un concetto della psicologia sociale che fu introdotto da Leon Festinger nel 1957 in psicologia sociale.
Quando una persona attiva delle idee o dei comportamenti che sono tra loro coerenti, si trova in una situazione emotiva ottimale (consonanza cognitiva); quando invece le cose sono divergenti e contrapposte e dunque incoerenti si produce appunto una dissonanza cognitiva, che la persona cerca subito di eliminare perchè provoca disagio psicologico.
Cosa fa la persona quindi?
1.modifica il proprio comportamento
2.modifica il proprio mondo cognitivo (cioè modifica la propria rappresentazione cognitiva adattandola al comportamento)
Esempio1:
Idea: Amo gli animali, sono meravigliosi.
Comportamento: Curo i miei gatti e i miei cani, mi farei ammazzare per loro. Mangio vitellini, agnelli e maiali.
Dissonanza Cognitiva ———> Estremo disagio interiore
Modifico il mio comportamento. Smetto di mangiare animali
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Esempio2:
Idea: Amo gli animali, sono meravigliosi.
Comportamento: Curo i miei gatti e i miei cani, mi farei ammazzare per loro. Mangio vitellini, agnelli e maiali.
Dissonanza Cognitiva ———> Estremo disagio interiore
Modifico il mio mondo cognitivo. Certi animali valgono più degli altri, non sono tutti uguali.
Ecco quello che succede alla mente umana o almeno in coloro che dicono di amare gli animali, li curano, ci vivono insieme, ci giocano e poi ne mangiano altri, come se nulla fosse. E’ un tipico esempio di dissonanza cognitiva.
Il consumo di carne convive, nella maggior parte delle persone, con la cura e l’amore per gli animali, sopratutto quelli domestici. Ma come viene gestita la tensione psicologica creata da questi comportamenti apparentemente così contrastanti?
Steve Loughnan dell’Università di Melbourne lo chiama il “paradosso della carne”. Lui e il suo team hanno lavorato anni per comprendere il lavorìo mentale a cui ricorriamo per risolvere e convivere con questo dilemma morale.
Il modo più sicuro e più ovvio per eliminare questa tensione morale e psicologica è quello di astenersi dal mangiare carne, diventando vegani o vegetariani. Molti vegani dicono che sono disgustati dall’idea di mangiare carne, e il disgusto è un’emozione potente.
Ma non sono molti a compiere questo passo. Questo perché la carne ci piace, ha un buon sapore, e mangiarla ci dà piacere. È l’interazione tra piacere e disgusto a determinare se ci asteniamo o cediamo di fronte ad un hamburger.
Loughnan si è chiesto a cosa è attribuibile il trionfo del piacere o quello del disgusto, e per scoprirlo ha studiato i carnivori stessi: Quali sono i loro atteggiamenti e valori in genere? come percepiscono bovini e cani? Come fanno pendere la bilancia verso il piacere e tengono lontano il disgusto?
Lui e il suo team hanno trovato alcune differenze interessanti tra i mangiatori di carne e vegetariani. Ad esempio, i mangiatori di carne tendono ad essere più autoritari, accettano l’espressione dell’aggressività e sono anche più propensi ad accettare le disuguaglianze e ad abbracciare le gerarchie sociali.A quanto pare questi atteggiamenti verso altri esseri umani gli permettono di percepire il consumo di carne come meno problematico moralmente.
II mangiare carne è anche strettamente legato all’identità maschile, come se nell’immaginario comune i “veri uomini” non mangiassero niente che non si stacchi da un osso![…]
[…]Tutte queste percezioni, combinate tra loro a formare il punto di vista individuale di ciascuno, forniscono uno strumento cognitivo potente per risolvere il “paradosso della carne”. Uno in particolare sembra permetterci di salvare capra e cavoli: percepiamo gli animali come capaci di soffrire, ma non se li uccidiamo “umanamente”.
(State of Mind.it)
Creare, indurre la dissonanza cognitiva permette di controllare le masse a proprio uso e consumo. E’ verosimile che certi atteggiamenti aggressivi e denigratori di alcune persone nei confronti di chi si alimenta in modo naturale sia dovuto proprio a questo disagio interiore, che in tutti i modi si cerca di allontanare. Respingere ed attaccare con forza si dice sia una buona difesa.
Come uscirne quindi? Come avere un comportamento non patologico?
Semplicemente ascoltando la propria coscienza e adattando il proprio comportamento alla propria idea. E non adeguarla comportamento indotto dal sistema.
Dissonanza cognitiva diffusa e inconsapevole. Come uscirne?
Immagine in evidenza concessa dagli amici Vincent&Revers di Ratti Vandalici
Ultimo aggiornamento 06.04.2017