La felicità è inseguita da tutti. Si rincorre, si sogna, si desidera. Oggi la felicità è uno stato di “grazia” perchè l’essere umano vive sempre di più in una condizione che non gli appartiene. Vive in una società frenetica, fatta di ritmi incalzanti, di rumori infernali, di caos, fatta di cemento, di solitudine, di competizione aggressiva e individualismo sfrenato.
Forse la felicità si raggiunge quando dai poca importanza all’avere, all’apparire. La felicità si raggiunge quando ci si circonda di persone simili e quando si è se stessi. Fondamentalmente si è felici quando si è “liberi” , liberi da condizionamenti e liberi di esprimere le proprie idee e le proprie passioni.
Se guardiamo la società di oggi gli uomini sembrano soldatini addestrati a fare ciò che è necessario per la loro “sopravvivenza”. Soldatini che non hanno voce in capitolo, che devono sottostare ad un sistema già pre-confezionato, volente o nolente.
Dov’è la felicità, dunque, in tutto questo? E’ diventata un ricordo lontano che risale ai tempi dell’infanzia quando davvero chiunque è felice. Quando siamo bambini siamo puri, non abbiamo bisogno di nulla se non dell’amore della famiglia, siamo privi di condizionamenti e ci basta davvero poco per ridere con gioia.
Forse ha ragione davvero il Dr. A. Simone quando sostiene che ci devono essere 3 semplici condizioni per esser felici:
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Buon Ascolto