Ed eccomi qui a rispolverare questo vecchio blog grazie alla scuola. Quando si inizia a bloggare si sa quando si inizia ma non quando si finisce e tantomeno se sarà un’attività costante. L’ho tenuto fermo per qualche anno, immobile come una balena dentro ad un fosso. Ma vivo.
Improvvisamente il classico prurito alle dita, la tastiera che chiama e la voglia di ricominciare. Ricominciare dal punto in cui mi trovo e cioè dalla Scuola.
Sono capitata a scuola perché un cerchio doveva chiudersi.
Ero ad una festa di famiglia ed una mia cugina insegnante continuava a dirmi di riprovare ad entrare nella scuola, sapeva che avevo già tentato.
Piccolo inciso: tra cuginanza diretta e acquisita siamo in sette che insegniamo. È un vizio. Ah, anche una zia e un cognato.
Abilitata dagli anni ’80 , dopo un concorso sulle spalle e ore e ore di studio, rifiutai quella strada per un lavoro amministrativo ben pagato che all’epoca mi sembrò una buona scelta. Era uno dei tanti bivi della vita: a destra o a sinistra?
Ad ogni modo decisi di assecondare L. ma senza troppe speranze. Inoltrai domanda e dopo nemmeno un mese arrivò la chiamata alle armi.
Caspita! Ero pronta ad iniziare un altro capitolo, l’ennesimo. Un altro tassello del mio sfaccettato essere.
Da allora non mi sono più fermata
In modo divertente mi definisco orgogliosamente una maestra SOS (è nel mio dna) e mai potrei fare altro nella scuola, Support Teacher in linguaggio figo. In effetti ho dei trascorsi di studentessa in infermieristica per cui l’attitudine all’aiuto c’è sempre stata.
Continuo a studiare per perfezionarmi, per aggiornarmi ma soprattutto ricerco tutto ciò che non è convenzionale , differente dal fare comune seppur sia esso collaudato e apparentemente funzionante. Seguo sempre il mio “sentire”, alla mia età e con la mia esperienza me lo posso permettere. Anche a scuola.
Vivo questo capitolo oggi e sono un’altra Me. Sono stata tante cose, in CHI SONO qualcosa troverete se ben cercate, e chissà quante altre cose sarò, almeno spero.
Citazione di fine articolo: “Non mi tengo fuori dai giochi, ma preferisco giocare nel rispetto delle mie regole. E il mio codice non prevede pillole indorate, finti inchini e baciamani”. (Margherita Hack)